L’inchiesta “Maschera” colpisce al cuore il sistema dei rifiuti nel Lazio: due anni di indagini, 10 impianti sequestrati, tra cui la SAF e la MAD, 31 persone iscritti nel registro degli indagati, 25 i soggetti destinatari anche di perquisizioni, 26 i milioni di euro sequestrati.
“Parliamo di milioni di chili di rifiuti che hanno comportato un conseguimento di illecito profitto perché i rifiuti non pericolosi hanno costi di trattamento nettamente inferiori a quelli pericolosi. C’è stato, quindi, un illecito profitto da parte di chi avrebbe dovuto affrontare costi nettamente superiori per trattare e smaltire i rifiuti”- queste le parole delle Dottor Michele Prespitino, procuratore aggiunto della DDA di Roma.
L’inchiesta si è articolata in due filoni: il primo concernente la MAD, il secondo la SAF. Le ipotesi di reato avanzate verso l’azienda proprietaria della discarica di Cerreto riguardano la presunta “declassificazione” di rifiuti pericolosi che venivano trattati da non pericolosi, generando così ingenti guadagni. I due filoni, d’inchiesta, però, finivano per intrecciarsi in un “unico disegno crimonoso”. “In particolare la conferente SAF, autorizzata all’attività di trattamento degli Rsu indifferenziati e degli Rsu differenziati, per il recupero, ….. conferiva continuamente alla discarica MAD ingenti quantità di rifiuti generati dallo scarso e/o inefficace trattamento di recupero”. Questa operazione danneggiava doppiamente i cittadini che vedevano costi di smaltimento elevatissimi, conditi da odori nauseabondi, maggiore quantità di percolato prodotto (a causa del numero elevato di rifiuti).
Cosa succede adesso? Le forze dell’ordine hanno dichiarato che il ciclo dei rifiuti solidi urbani continuerà il suo normale decorso grazie alla nomina di amministratori giudiziari per le società coinvolte.
Sistema Rifiuti: Il lavoro dell’Indifferenziato
L’impegno associativo sulla tematica ambientale è sempre stato focale per la nostra associazione. Come si può leggere nel manifesto “San Giovanni che vorrei” è nostra ferma intenzione continuare a lavorare seriamente e concretamente su questa tematica: “L’Associazione Culturale L’Indifferenziato fin dalla sua nascita ha considerato la tematica ambientale prioritaria. Nel corso di questi anni ha promosso giornate di sensibilizzazione dedicate all’argomento. Inoltre, partecipando al Coordinamento Emergenza Rifiuti Lazio Meridionale, si è impegnata nella difesa del territorio riguardo le criticità e il mal funzionamento degli impianti di trattamento rifiuti che insistono alle porte del nostro Paese. In futuro riteniamo indispensabile continuare l’azione per la diffusione di una cultura ecologista, rivolgendo la nostra attenzione in particolare ai ragazzi e ai bambini. In questa prospettiva crediamo utile perseguire la famosa strategia delle 5R: Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero. Una gestione volta allo sviluppo sostenibile oltre ad avere ricadute positive sull’ambiente, renderebbe la popolazione consapevole della potenzialità di un economia di tipo circolare. Dal punto di vista fiscale, riteniamo che si debbano seguire le esperienze virtuose di alcuni comuni d’Italia seguendo il principio della tariffa puntuale: chi produce meno rifiuti, paga meno. Per quanto riguarda il contrasto alle politiche ambientali seguite dalla Saf sosteniamo che l’azienda pubblica debba investire gli utili prodotti dalla gestione dei rifiuti nella manutenzione dell’impianto e in opere compensative sul territorio, ma soprattutto consideriamo prioritaria una piena riconversione ecologica dello stesso, l’unica strada per garantire lavoro e tutela dell’ambiente. Ferma opposizione alla creazione del V Bacino, individuazione di aree alternative per il conferimento dei rifiuti, sviluppo del Coordinamento dei Sindaci, monitoraggio ambientale e sanitario costante nel tempo, coinvolgimento di esperti e tecnici ambientali in ausilio alle risorse comunali, informazione trasparente sul web e con incontri territoriali, implementazione di un processo di bonifica, su questi punti l’Associazione Culturale L’Indifferenziato basa l’azione di opposizione e di proposta costruttiva riguardo lo storico problema della Discarica di Cerreto.“
Alla luce di quanto emerso ci sembra doveroso, inoltre, riproporre le osservazioni tecniche presentate durante la conferenza dei servizi, del 5 novembre 2015, riguardante l’ampliamento della discarico di Cerreto, in accordo con il Comitato “Contrasto” di Roccasecca. E’ evidente che queste siano quanto mai attuali, in special modo per quanto riguarda la classificazione dei rifiuti, oggetto proprio dell’indagine odierna.
Un enorme ringraziamento va fatto alle forze dell’ordine, alle associazioni, a tutti i cittadini che hanno da sempre lottato contro questo “sistema”. E’ stato compiuto solo un piccolo passo, la strada per raggingere il traguardo è ancora lunga, ma certamente da oggi siamo ancor più convinti che il risultato lavorando con il cuore e con il cervello è raggiungibile.
Fonte giornalistica: L’Inchiesta- pagine 2-3-4-5 del quotidiano di giovedì 26 Febbraio.