Dopo la condanna di B. al processo Ruby, 7 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici, si pensava che il Governo Letta avesse le ore contate, invece, oltre le dichiarazioni deliranti dei vari esponenti Pdl (Santanchè, Biancofiore, Gasparri e allegra compagnia) non è successo nulla,almeno fino a questo momento. La domanda triviale e scontata, è perchè Berlusconi non ha staccato la spina al governissimo?
Le cause, a mio modestissimo parere, sono da ricondursi essenzialmente a due motivi. Il primo, quello più semplice, è che B non è sicuro al 100% di vincere le successive elezioni, specie con Renzi in campo. Si sa, il Cavaliere ha sempre giocato tutto o quasi sulla sua immagine e vedere dall’altra parte un candidato con circa la metà dei suoi anni, non sarebbe per lui accettabile. Con questa situazione è molto più probabile la candidatura di sua figlia Marina. Insomma si delinea, come spesso accade, una situazione da espatrio definitivo..
Il secondo motivo è molto più sottile e i mass media difficilmente ne parlano. Potrebbe essere, in sintesi, la risposta alla domanda: cos’è il conflitto d’interessi? In marzo, il bilancio 2012 del gruppo Mediaset ha segnato il primo rosso della sua storia, con una perdiita di 287 milioni. Durante il Governo Tecnico di Mario Monti, il valore delle azioni è passato da oltre 2,5 euro al minimo storico dalla sua quotazione, circa 1,1 euro. La ritrovata verve politica del leader del Pdl ha permesso a Mediaset e al titolo bancario Mediolanum, anch’esso legato alla famiglia B., di impennare verso l’alto con uno sprint degno del miglior Bolt. Da fine Febbraio, data delle elezioni, a inizio maggio le due aziende hanno fatto registrare un +32 % e un +30%, facendo conseguire un aumento di liquidità di circa 580 milioni di euro. Circa 22 milioni di euro al giorno. Questi dati risultano ancora più eccezionali se si considera che Mediaset non sta brillando come risultati, tant’è che non sono stati distribuiti neppure i dividendi agli azionisti. Come spiegano questo gli esperti di borsa? Semplice, la centralità politica e la presenza del Pdl al governo è una garanzia per gli investitori che non credono possibili, riforme che possano danneggiare il titolo e le aziende.
Sicuramente però, sono mal-pensate e faccio cattivi pensieri perchè Silvio è buono ed è sceso in campo per salvare l’Italia dai comunisti e dai giudici, ed oggi è al governo solo e soltanto per il benessere del Paese, per bloccare l’aumento dell’Iva e per abrogare l’Imu. Chi lo critica, parla solo per invidia…
A proposito come era quella storia, “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”…..
Fonti: La Repubblica, il punto di Paolo Pagliaro (Otto e mezzo)