Il Team Soccer PSGI rimonta un doppio svantaggio iniziale e supera il Morolo per 8-5. Sesta vittoria consecutiva per i ragazzi di D’Arpino sempre più in zona play-off. La serie positiva è di quelle importanti, ma niente facili entusiasmi: bisogna ancora affrontare gli avversari più temibili e alcuni importanti giocatori sangiovannesi sono in evidente fase calante. Beh, una volta dette queste quattro scemenze, ora qualcosa di più serio…
Le Pagelle della Sangiovannese
Antonio Lepore 7
Un passato da bodybuilder, un presente da portiere di futsal, un futuro da buttafuori in qualche nightclub di Tordoni. La roccia pontecorvese, 90 kili e spicci di muscoli in travertino, ritrova la maglia da titolare ed è subito autore di un’ottima prova. Certo, viste le ultime imbarazzanti prestazioni di D’Arpinochea fare meglio non era poi così difficile, ma Lepore salva il risultato in diverse occasioni ed è senza dubbio tra i principali protagonisti della vittoria. Gran merito va dato a quelle pose muscolari da culturista che esibisce ogniqualvolta un attaccante avversario arriva nei pressi della sua porta.
Umberto Zimarri
2 (velocità di esecuzione)
0 (tecnica)
1 (agilità)
7 (pre-potenza nel tiro)
totale: 10
Coach D’Arpino gli affida l’incarico esplorativo di pivot, una scelta a dir poco azzardata considerando che Zimy in tutta la sua decennale carriera ha realizzato 2 reti (allenamenti compresi). Del resto, si sa, ogni volta che il nostro caterpillar realizza un gol in Vaticano preparano un conclave. Tuttavia, a dispetto dei numeri impietosi, Zimarri scende in campo con una grinta fuori dal comune: un misto tra Mario Pacciani e Donato Bilancia. Nonostante le movenze siano simili a quelle di Alvaro Vitali in “Paolo Roberto Cotechino, Centravanti di sfondamento”, nel giro di pochi secondi sigla la rete che dà il la alla rimonta sangiovannese. Quindi, galvanizzato dalla marcatura, regala un paio di assist strappapplausi che gli valgono la palma di man of the match. Episodio curioso: nell’intervello avvicina l’arbitro per proporgli un programma di 8 punti finalizzato a contrastare il grillismo nel futsal perchè non mica vero che “uno vale uno”…tipo Zimarri è molto più decisivo di Daniel Ricci.
Giorgio Tori 6
Pochi minuti giocati ma sufficienti per mettersi in mostra con la sua arma migliore: l’entrata a gamba tesa alta, roba che nemmeno Heather Parisi quando ballava “Cicale”. Rintuzza ogni protesta avversaria con il grido “Io stavo col Libaneseeee!!!”.
Matteo Petrucci 5
Nel prepartita sfoggia una canotttiera bianca un po’ carpentiere-sexy un po’ uomo del “cocco bello-cocco fresco” suscitando così l’invidia del cugino Luca “Poggy” Petrucci che lo accusa di essere lì a rubargli il lavoro. Il mister, forse per l’abbigliamento, gli dà fiducia sin dall’inizio: pronti-via e si ritrova per due volte solo davanti al portiere fallendo miserabilmente senza nemmeno inquadrare lo specchio. Da quel momento la sua partita diventa un calvario: sudorazione a mille, depressione, tentativi infiniti di controfallo. Quando si dice una “giornata no” … che poi è sempre meglio di un “anno no”, vedi alla voce Carlo Petrucci.
Simone Casinelli 6
Entra nella seconda frazione di gioca e fatica non poco a trovare il giusto ritmo, quindi tenta di risollevarsi con la tecnica di quel giocatore che anni fa incantava platee. I detrattori lo accusano di usare il destro soltanto per salire le scale, in realtà il giocatore è un finto mancino e se usa esclusivamente un piede è per non far sentire troppo inferiore l’avversario di turno. Bisognerebbe dargli più fiducia.
Mattia Tedeschi 7
Molte le offerte pervenute alla Sangiovannese per questo giovane talento. Squadre come l’Al-Ittifaq, l’Al-Ahli e soprattutto l’Al-Qaeda stanno facendo l’impossibile per riportare Tedeschi in patria. La nostra società però lo dichiara incedibile e procede con un congruo adeguamento di contratto: un kebab ogni 15 giorni. Tuttavia, secondo il mister le voci di mercato hanno turbato il giocatore che di conseguenza non viene inserito nel quintetto iniziale. Una scelta tecnica assolutamente errata: con il primo caldo primaverile molti atleti passano dallo stato solido a quello gassoso, soltanto Tedeschi resta immune dalla sudorazione eccessiva. Il Boa nero si conferma difatti totem difensivo irrinunciabile, si destreggia ottimamente in fase di interdizione ed è letale sulle ripartenze. Firma una doppietta mettendo persino a repentaglio la propria virilità quando in occasione della prima marcatura impatta contro il palo. Ma, si sa, palo contro palo è X.
Alessio Zurlo 8,5
Era dai tempi del miglior Aureliano Petrucci (quello pre-vacanze romane!) che non si vedeva un giocatore così decisivo. Mentre i senatori sonnecchiano, è lui a caricarsi la Sangiovannese sulle spalle. Cinico come pochi, mette per 4 volte la sfera alle spalle del portiere avversario. Assicura quantità e qualità, è un campioncino a partire dal cognome e dal DNA (chi ha orecchie per intendere bla bla bla). Possiamo considerarlo il presente e il futuro di questo team. Uomo partita al pari di Zimarrone.
Luca Petrucci 4
“Poggy a quota 18 gol, ora è a soltanto 256 reti da Silvio Piola!”. Questo il titolo che una settimana fa “Diva&Donna” dedicava a Luca Petrucci dopo la doppietta rifilata alla Bellator Frosinone. La rivista nell’omaggiare il nostro bomber usciva in tutte le edicole con allegato un fac-simile del tanga maculato che lo stesso Poggy ha indossato l’8 marzo scorso in occasione del suo tour nei migliori locali di streptease della regione. Date le premesse ti aspetteresti un giocatore voglioso di rimpinguare il bottino ed invece Sua Vanità stupisce tutti rinventandosi stopper vecchio stile alla Claudio Gentile. Prende in consegna l’elemento più pericoloso del Morolo e tenta di imbrigliarlo in una marcatura a uomo. Inutile dire che gli effetti della trovata sono disatrosi: Poggy marca con le stesse movenze di George Micheal ai tempi degli Wham! e l’avversario inevitabilmente ha vita facile. Quando Petrucci comprende che il suo mestiere è segnare le cose purtroppo non vanno molto meglio: accenna un tentativo di dribbling, si fa rubare il pallone da pivellino, quindi reagisce con un brutto fallo di frustrazione, cartellino giallo. Il mister lo toglie dal campo e la sua partita termina definitivamente. Diffidato salterà la prossima gara in trasferta contro la capolista Tofe; pessima notizia per le donne di Ferentino e dintorni che attendevano l’evento da mesi. Immagino non saranno rimborsate. Solidarietà.
Daniel Ricci 3,5
Si respira aria di primavera, gli uccellini cinguettano felici, la natura si risveglia, Ricci no. La tentazione di una gita fuori porta alla ricerca di asparagi e violette è fortissima, ma il celebre scommettitore ciociaro è atleta ligio al proprio dovere e non diserta l’impegno con il Morolo. Tuttavia, una volta in campo, l’ex capitano più che alla partita sembra pensare alle margheritine; è l’ombra di sè stesso e si fa notare soltanto per delle grandi prove di arte drammatica quando a ripetizione simula falli in ogni zona del campo. Il D’Arp, giustamente, lo richiama in panchina e lui coglie l’occasione per inviare un sms al 48248 con scritto “il tuo nome” spazio love spazio “il suo nome”. Il messaggio di risposta non tarda ad arrivare e recita “Affinità: 97,99%”. Rassicurato torna in campo e sembra aver cambiato pelle, tant’è che sigla il momentaneo 5-3. Purtroppo sarà soltanto una piccola parentesi di una partita evanescente, infatti di lì a poco ripiomberà in uno stato confusionale e cotatonico dopo la strigliata di mister D’Arpino che gli urla contro :”Va bene l’errore esecutivo, ma devi assolutamente evitare l’errore logico!!! Tarapia, tapioco come fosse antani ma con lo scappellamento a destra! Capito?!!!!!?”
Gianmarco Cichelli 6
La gara del metà uomo/metà panchina non nasce sotto i migliori auspici e lo si capisce sin dal prepartita quando, a causa del gran caldo, comincia a perdere dal naso fiumi di colesterolo misto a sangue. Ma Cico ha il coraggio e la resistenza di Sylvester Stallone in Rocky IV e al 61esimo (che equivale più o meno al 15esimo round) si alza dalla panchina pronto all’ingresso in campo. Tutta la squadra lo omaggia concedendogli la battuta di un calcio di punizione dal limite e su quel missile terra-aria, che fa la barba al palo, l’arbitro dà il triplice fischio.
Franco Folcarelli 6 di stima e di incoraggiamento
49 anni e non sentirli. L’inossidabile sussuratore torna tra i convocati dopo mesi di allenamento differenziato in una piscina tipo quella di Cocoon. Rigenerato nel corpo e nello spirito fa il suo ingresso in campo nel 2° tempo e sin da subito, tra l’indifferenza generale, inizia a muoversi in modo sconclusionato cercando così di dar vita a un tentativo (fortunamente mal riuscito) di flash mob dell’Harlem Shake. Il povero Folcarelli (che fa rima con Birindelli e alcuni dicono non sia un caso) non riesce ad esprimere tutte le sue infinite potenzialità senza la presenza di Gianmarco El Cico. I gemelli (diversi) del gol in allenamento si trovano a meraviglia ma, ahimè, il D’Arp si ostina a non schierarli contemporaneamente in partita. Peccato.
Mister Andrea(zzoli) D’Arpino 5
Come quei metalmeccanici in pensione che persistono con la sveglia alle 5.30 del mattino, indossano la tuta blu di una volta e si presentano davanti ai cancelli della fabbrica per vedere gli ex colleghi mentre si dirigono verso la catena di montaggio.Ecco, D’Arpino è un po’ così: un ex portiere in pensione con un presente da allenatore che nell’abbigliamento esprime tantissima nostalgia per il suo passato.
Assalto a Tofe tra 10 giorni!!! Forza Ragazzi!!!
Ahahah….fantastiche!
Complimenti a tutti…. anche a coloro che non chiudono le gambe e si fanno irridere dal primo che arriva giu al Master Club.
Ma nessuna tragedia per carità, l’importante è essere il più bello della provincia, se poi si è delle pippe mastodontiche non fa niente…
“Poggy a quota 18 gol, ora è a soltanto 256 reti da Silvio Piola!” è stupenda!!!