Domenica, primo pomeriggio. Solito tram tram tra un canale televisivo e un altro, il ritorno dell’ora solare di certo non mi ha aiutato a sbarazzarmi dalla classica apatia domenicale. L’inevitabile pennichella posso solo scongiurarla con un breve giro di social network, vedere le “tendenze della giornata”. Penso tra me e me, sicuramente il tema clou di giornata sarà le elezione del presidente regionale della Sicilia.
Bene! Ci sono andato vicino, siamo in Sicilia, ma allo stadio Massimino di Catania. In scena per il campionato di calcio ci sono la squadra di casa e la titolatissima Juventus. Su Twitter, su Facebook le parole più usate per quello scorcio di giornata, sono: ladri, furto, gol annulato, ecc… Evito anche di riportare le dichiarazioni alle telecamere di Sky del presidente del Catania, che ahimé hanno fatto il giro del mondo. La guerra, il caos, scoppia sui nuovi media, i social network, tifosi di tutte le squadre in litigio per la partita. In giro sul web compaiono i primi sondaggi, tutti pronti a dire la propria opinione, pro o contro la grande imputata, la Juventus. Sul campo a perdere è il Catania, e a quanto pare Milan, Inter, Napoli, Lazio, Roma.
Ma la vera partita si gioca su un altro campo, quello delle urne. Tralasciando i risultati, che tra poco vedranno luce, il dato è inquietante: Solo il 47,4% dei votanti si è presentato ad esercitare i propri diritti e doveri di libero cittadino: Esprimere il voto. Ecco in Sicilia, dopo solo cinque mesi dall’elezioni del precedente presidente, il dimissionario Raffaele Lombardo, investito dai sui problemi giudiziari, l’occasione di misurarsi in cabina. Di certo non hanno aiutato anche tutti gli altri scandali, tra i quali Regione Lazio, Lombardia ecc, e i vari sprechi non fanno altro che allontanare il cittadino da quel mondo, con un sempre più disamore verso l’unico vero strumento di cambiamento, il voto. L’astensionismo è il segno più evidente che ormai la maggior parte degli Italiani (in questo caso i Siciliani) hanno perso la fiducia verso la Politica e soprattutto verso il cambiamento. Un tanto auspicato miglioramento. L’unico modo per ottenere un vero cambiamento è quello di sensibilizzare tutti, che ogni singolo voto è importante. Ognuno di noi può fare la differenza. Il tuo voto è importante.
Per la politica, dopo tutti gli scandali non c’è più posto, mentre per il calcio pervaso fino al midollo dalla criminalità c’è sempre spazio? Negli anni della prima Repubblica, lo scontro, i dibattiti c’erano tra le vere fazioni politiche, tra la Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Comunista ecc, perché oggi l’unica cosa che si sente è “sono tutti uguali”, “si sono mangiati tutti”, è veramente finito il dibattito?
Se per dare vigore e nuova linfa vitale alla politica servono i personaggi più assurdi come ad esempio Grillo, ben vengano. C’è bisogno di dibattito, e sfruttiamo per questo anche i social network. Perché solo noi possiamo cambiare le cose, con il nostro voto.
Non aspettiamo il cambiamento, facciamolo!
Ahimè sono finite le idee e gli ideali delle persone: Questo è successo in Italia. La politica viene vista solamente come un mezzo clientelare come fosse un qualsiasi ufficio collocamento. Le cause di questa situazione sono essenzialmente due e molto legate tra loro. La prima è una classe dirigente che negli ultimi venti anni ha lettarlmente stuprato la parola Politica. Allo stesso tempo il popolo e la società hanno vissuto e stanno vivendo una crisi culturale senza precedenti che ha continuato ad “alimentare” questa classe dirigente che a sua volta ha alimentato un determinato tipo di pensiero. Il risultato è quello che ha descitto Mauro nell’articolo.
“’Italia di oggi è distrutta come l’Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra “macerie di valori”: valori umanistici e, quel che più importa, popolari. Come quelli del 1945 gli uomini di potere italiani – a causa non solo della distruzione che hanno operato, ma soprattutto a causa dell’abiezione dei fini e della stupida inconsapevolezza con cui hanno operato – sarebbero degni di un nuovo Piazzale Loreto. Che certo – fortunatamente e sfortunatamente – non ci sarà.” Pier Paolo Pasolini
Da quest’anno in campo ci sono ben 6 arbitri:quello col fischietto,2 guardalinee,2 assistenti di porta e quello a bordo campo con la lavagna elettronica,al quale nulla vieta di dare una mano ai colleghi.Nonostante ciò siamo alle solite polemiche di sempre.Se la Juventus vince perchè al Catania non viene dato un gol regolare di chi è la colpa?Se un politico si appropria di milioni di euro con tutti gli organi di controllo che ci sono di chi è la colpa?
Bè il discorso è un pò diverso,perchè nel calcio ci vorrebbe la moviola per ovvie ragioni,mentre in politica non servirebbe il rallenty per inchiodare il furtivo guizzo dello scattante bomber Fiorito che intasca la banconota driblando il consiglio regionale,o l’organo addetto che si fa scartare come un birillo(scusate l’ignoranza).Esistono gli arbitri che sono figure di controllo,sono loro i primi responsabili della stabilità di un qualsiasi sistema.