Il calcio per noi italiani, nolendo o volendo, che ci piaccia o no, è lo specchio della società. A dar manforte alla mia tesi, ci ha pensato il destino che nella serata di ieri ha racchiuso cose drammaticamente serie e cose dannatamente belle in un unica grande serata.
Ieri è stata una giornata molto particolare e soprattutto importante per l’Italia, infatti c’era il 19° vertice europeo dall’inizio della crisi che doveva dare risposte chiare e certe per far quadrare il cerchio di aiuti, promesse e fatti, dopo che i 18 vertici precedenti non ci sono riusciti. C’erano in linea di massima due linee: quella sposata da Mario Monti e quella della Merkel. In ballo il futuro dell’Europa unita. é stata una partita particolare, dura lunga e serrata, durata ben 17 ore. Però non ci siamo solo difesi con il catenaccio, anzì per la prima volta dopo molto tempo abbiamo guardato gli avversari dritti negli occhi,ed è questa la grande novità politica del vertice per la prima volta a memoria d’uomo l’Italia punta i piedi in un summit internazionale per valere le proprie ragioni,ponendo anche un veto. Abbiamo detto la nostra e alla fine siamo riusciti a far passare questa nostra linea. Abbiamo vinto una partita importante e fondamentale senza la quale il nostro cammino si sarebbe irrimediabilmente fermato, e probabilmente sarebbe stata la fine dell’Euro e dell’Europa Unita. Quali sono state le decisioni del vertice? é stato approvato il cosidetto accordo anti spread, il quale prevede che il fondo salva-stati dell’Unione (Esm) intervenga in maniera automatica nel caso in cui gli spread di una nazione virtuosa superino una determinata soglia ancora da stabilire. Insomma se i Bad Boys del passato(Italia, Spagna, Grecia) svolgono i “compiti a casa” con diligenza, avranno un’arma decisiva contro il famigerato spread. Molte volte ho criticato duramente il governo Monti, per la sua politica interna, ma indubbiamente questa è stata la serata di Monti che ha saputo imporre la sua linea ad un vertice cosi importante e delicato. Guardando indietro non sarebbe mai stato possibile con il governo del passato poichè praticamente non aveva peso politicoe credibilità europea.
Questa vittoria a livello politico- economico incrocia la strada, con una vittoria molto particolare, una soddisfazione nel gioco più amato d’Italia, nella cosa più importante delle cose meno importanti. Anche qui stessa situazione, Italia-Germania. Estro, fantasia, imprevedibilità e pazzia, contro il vigore, la tecnica, la forza e la brillantezza fisica dei tedeschi. Eravamo sfavoriti, sulla carta non ci doveva essere partita, la nazionale di Loew era la grande favorita per il torneo. Poi però accade qualcosa,ed è questo il bello di questo sport, che i più deboli, gli sfavoriti vincono e annichiliscono i più forti. Per vincere nel calcio come nella vita non contano solo le potenzialità, ma conta anche il cuore, lo spirito di gruppo, la voglia di vincere, ed in questo noi, soprattutto nei momenti di difficoltà, siamo i maestri e per questo i tedeschi non riescono mai a batterci. Vinciamo giocando un bel calcio, un calcio offensivo e anche un pò rivoluzionario, per quanto riguarda la storia della nazionale stessa, abituata da sempre alla difesa e al contropiede, ed anche questa è una grossa novità.Il 28 giugno così diventa la notte anche di un’altro Mario, Mario Balotelli. Il Bad Boy per eccellenza che oggi rappresenta un simbolo non solo calcistico, ma soprattutto sociale ed etico. Perchè questa è l’epoca in cui solo un Paese, ed una squadra, razzialmente ben integrata può vincere un Europeo. Due goal fantastici, uno di testa ed uno con un tiro di incredibile potenza, scagliando tutta la rabbia di una vita intera su quel pallone e dopo la partita l’abbraccio con la madre riassume più di mille parole quel calciatore che con mille difetti caratteriali resta un semplice ragazzo di 22 anni.
Vorrei concludere questo articolo con una frase d’epoca di Sandro Pertini che condivido in pieno, ricordando sempre a tutti che ci sono moltissime cose che non vanno nel nostro Paese, esistono tematiche molto più serie di una partita di calcio, ma è importante anche far sognare e dare un ora e mezza di sollievo e soddisfazione, trovandosi uniti,a chi è immerso fino alla testa in questi problemi.
“Ma i nostri problemi, ma buon dio, insomma, che ci sia una sosta nelle preoccupazioni, nella tristezza, nella insoddisfazione… ci sia un po’ di sosta! Dopo 6 giorni di lavoro viene la domenica, no? Chi ha lavorato 6 giorni ha diritto alla domenica di andarsene con la famiglia a gioire sulla spiaggia, in montagna o altre robe. E gli si dovrebbe dire: “Come mai tu gioisci quando ti attende il lunedì?” Io penso a gioire la domenica, per il lunedì verrà il suo tempo.” (Sandro Pertini, alla domanda: “Ma non le pare esagerato esultare per una vittoria di calcio ai mondiali?)
Grazie Hollande!
Si anche,ma in realta è stata piu la Spagna con Rajoy a darci una mano, perchè più o meno nella nostra stessa condizione.