Così vicina, eppure così misteriosa, la Luna ci offre sempre la stessa faccia. Il lato oscuro del nostro satellite esercita un fascino indiscutibile, come del resto ogni cosa celata alla nostra vista. Anche i Pink Floyd hanno usato l’espressione “The Dark Side of the Moon” come titolo di uno dei loro album di maggior successo.
In realtà le sonde spaziali offrono una vista chiarificatrice di ciò che a noi non è permesso osservare. Il punto è che da anni si dibatte sulla diversità delle due facce della Luna . Il lato oscuro infatti presenta crateri, catene montuose e soprattutto una crosta 50 km più spessa del versante a noi visibile, che come si può facilmente verificare risulta essere pianeggiante e liscio.
Le comunità scientifiche, dunque, si sono a lungo interrogate su questa particolare discrepanza.
Una recente teoria pubblicata sulla rivista scientifica Nature offre una soluzione abbastanza interessante al quesito. Infatti la nostra Terra, circa 4 miliardi di anni fa, ha impattato violentemente contro un corpo celeste dalle dimensioni notevoli, all’incirca grande quanto Marte. Dalla scia di detriti formatasi a quanto pare ha avuto origine quello che oggi è il nostro luminoso satellite. E allora, perchè mai la Luna deve essere etichettata per forza come “figlia unica” ? Gli scienziati Martin Jutzi e Erik Asphaug hanno ipotizzato la presenza di una luna “sorella” ma non “gemella”, perchè di dimensioni di gran lunga inferiori. Le due lune hanno convissuto pacificamente per milioni di anni ma, si sa, i rapporti tra sorelle spesso vanno a sfociare nel più atroce dei litigi. E così è stato: un bel giorno, la maggiore ha deciso di allontanarsi lentamente dalla Terra e il suo incedere maligno ha travolta la più piccolina che si è letteralmente “spiattellata” su quello che oggi è The Dark Side of the Moon.
Ecco dunque spiegato il mistero: la faccia oscura del nostro satellite non è altro che il risultato di una “frittella lunare”.
Bèh!Spiegato… I due scienziati avranno bisogno di prove un pò più concrete delle simulazioni fatte finora per avvalorare la loro tesi simpatica e bizzarra.