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Le canzoni della “Nostalgia”

Il celebre magazine di Chicago, “Consequence of sound”, nei giorni scorsi ha stilato una classifica di canzoni, dove il punto cardine, il laitmotiv è la nostalgia.

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Nostalgia [dal greco νόστος (ritorno) e άλγος (dolore): “dolore del ritorno”], è uno stato psicologico o sentimento di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere. La canzone come un viatico per esprimere tale sentimento, dove ci ritornano alla mente momenti della nostra vita e alcuni suoni innescano in noi delle immagini familiari. Inconsciamente, la musica ritorna al contesto in cui è stata vissuta più intensamente, e con l’ascolto di essa, ci sembra di rivivere quel momento. Musica e nostalgia si intrecciano in questo modo.
Ci sono delle canzoni che incarnano l’idea di nostalgia, molte sono tristi altre malinconiche. Un’idea di nostalgia qui rivisitata nelle sue molteplici sfaccettature.

Qui di seguito la lista completa: http://consequenceofsound.net/2016/09/top-21-songs-about-nostalgia/

Iron & Wine – The Trapeze Swinger (Norfolk 06-20-05, 2009)
“Please remember me”, con queste parole Sam Beam può scivolare senza alcun attrito nei suoi dolci nove minuti di ricordi, un’implorazione per un amico di infanzia ormai perduto, richiamando con affetto giorni ormai perduti.

Cat Power – Names (You Are Free, 2003)
Qui Cat Power (aka Chan Marshall) canta di amici abusati da sconosciuti e da membri della famiglia, costretti a vendere droga all’età di tredici anni e uno di questi ceduto ormai al vizio morì dopo che lei se ne andò. Nello struggente finale canta:  “I don’t know where they are,” impregnando le sue parole di un forte rammarico.

Grandaddy – Miner At The Dial-a-View (The Sophtware Slump, 2000)
Nel 2000 Jason Lytle descrive da una stazione futuristica la sensazione di sbirciare casa sua da un satellite. Osserva i suoi vecchi amici ritrovarsi nei soliti luoghi e canta malinconicamente “I’m going home someday”, tornerò a casa prima o poi.

The White Stripes – We’re Going To Be Friends (White Blood Cells, 2001)
Una canzone che ridisegna con una semplice immagine bambini raffiguranti a scuola, al tempo delle amicizie, dell’innocenza.

The Kinks – Village Green Preservation Society (Are the Village Green Preservation Society, 1968)
Ray Davies ha scritto questa canzone per celebrare l’adolescenza e il passare del tempo in Gran Bretagna, rispettando il passato e questo brano è una dichiarazione ad alcuni suoi miti adolescenziali, Paperino e l’Architettura britannica.

The Smashing Pumpkins – 1979 (Mellon Collie and the Infinite Sadness, 1975)
Una delle canzoni più famose e popolari degli Smashing Pumpkins è su un ricordo: Billy Corgan guida attraverso Chicago durante una forte pioggia, è fermo a un semaforo e in attesa che la luce diventi verde.
In quell’attimo c’è tutta la sua ansia per tutte le infinite possibilità che sono volate via senza la minima speranza di poterle cogliere.

Don Henley – The Boys Of Summer (Building the Perfect Beast, 1984)
In un’intervista fatta nel 1987 da Rolling Stone, Don spiegò che The Boys of Summer è più indirizzata a parlare dell’invecchiamento e a mettere in discussione il passato, tema ricorrente nei testi di Henley.

David Bowie – Heroes (“Heroes”, 1977)
“Heroes” è il grido disperato dell’ultimo romantico sulla terra: in un mondo ormai distrutto David implora la sua ragazza di non andarsene e di non scegliere strade più semplici, perché: «We can be heroes, just for one day» (Possiamo essere eroi, solo per un giorno). Lo sfondo di “Heroes” è il Muro di Berlino, ostacolo fra due amanti e simbolo della guerra fredda. Il romanzo di Stephen Chbosky e il relativo film The Perks of Being a Wallflower ne racchiudono magnificamente l’essenza.

The Beatles – Yesterday (Help!, 1965)
Musicalmente i due minuti più nostalgici, le note di Lennon & Co. riecheggiano ancora come se oggi fosse ancora ieri. Ci sono dei giorni dove non succede nulla e altri dove intere vite vengono sradicate, e “Yesterday” è uno di questi. Tutto viene invaso da una malinconica tristezza, e non c’è cosa più desiderata che tornare indietro, di un giorno, a quel giorno dove nulla accadeva.

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Notizie su Mauro Stracqualursi

Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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