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Il giardino della felicità

Sin da piccoli c’è una domanda che ci ritorna puntualmente alla mente con cui dobbiamo fare i conti. Ovvero il senso della vita. Qual è il senso della vita?
Ognuno di noi, più o meno, avrà trovato la sua risposta o c’è ancora chi la sta cercando, ma il mio senso della vita sta nella ricerca della felicità, o almeno a tendervi, all’amore e poterlo condividere.

Felicità

Nel 2016, purtroppo anacronisticamente parlando, ci troviamo ancora a dibattere su ciò che dovrebbe essere già assodato in una società moderna, i diritti di ogni singola persona, che essi possano essere legati alle unioni di fatto, al matrimonio di persone dello stesso sesso, al movimento Gender, all’Eutanasia legale, all’aborto, ecc…
I temi in questione sono molto delicati e in quanto tali prevedono migliaia di sfaccettature e sfumature, ma la cosa aberrante è che non venga data la possibilità. Nel 2015 la scelta dovrebbe esserci per tutti.

Da un’inchiesta de “L’Espresso”(qui il link —> aborto, costrette ad emigrare): Aborto, costrette a emigrare per un diritto. Così le donne devono “pagare” la loro scelta.
In questo editoriale viene messo in rilievo un grave problema, di come una donna che vuole porre fine alla sua gravidanza e quindi accedere ad un suo sacrosanto diritto, venga ad incontrare tanti problemi e rimostranze. Di certo non sta a noi giudicare oppure decidere per lei, in una società civile l’importante è che venga tutelata la sua POSSIBILITA’ di scelta come viene prevista dalla legge, ma a quanto pare non accettata da una parte della società come se l’eventuale nascituro fosse figlio di tutti. La scelta dovrebbe essere individuale (senza entrare nello specifico che il corpo della persona appartiene a quella persona).
Dai dati sappiamo che altrove, in altri Paesi, tale diritto è tutelato maggiormente.

Un’altra storia è quella di Max Fanelli. Max, un uomo pieno di vita e di progetti, è stato costretto all’immobilità totale da una malattia terribile, che non lascia scampo, la SLA. Ora può comunicare solamente con il suo occhio destro, e ha iniziato una dura battaglia per la calendarizzazione di una legge sul Fine vita, appunto VITA. La scelta è di Max, ma a quanto pare questa battaglia è come se portasse alla morte chiunque. E’ un’ennesima possibilità. Una scelta che può fare Max o chiunque in futuro, per una fine dignitosa. Nella vicina Svizzera tutto questo è possibile. (http://www.linkiesta.it/it/article/2014/11/03/eutanasia-gli-italiani-scelgono-di-morire-in-svizzera/23380/)

Questi sono solo alcuni esempi di come la felicità di qualcuno non possa vedere la giusta realizzazione, perché la mente della gente, della società non riesce ad accettare il diverso, ma anche semplicemente la felicità dell’altro, come se tutti gli altri giardini presenti su questo mondo avessero bisogno delle nostre stesse esigenze e cure, mentre in realtà a causa della nostra miopia non riusciamo a vedere di cosa hanno realmente bisogno. La terra è composta da tutti questi giardini ed è un peccato perché basterebbe  semplicemente mettere da parte i nostri pregiudizi per avere così una società dove a trionfare sia l’amore, e non l’esultare per aver negato dei diritti a qualsiasi essere umano.

Tra tutte le boiate sentite in questi giorni la palma di peggiore credo che possa essere attribuita a mani basse ad Angelino Alfano, ministro dell’Interno del Governo: “Abbiamo impedito una rivoluzione contro-natura e antropologica” sulle Stepchild adoption. Tralasciando il fatto che la SA sia già possibile in altri Stati, con ciò vuole negare la felicità, l’amore. Di tutti i colori se ne sono sentite sul caso del neo-papà Vendola e del compagno, sul piccolo Tobia, (come se tutti debbano crescerlo e spiegare da dove è nato e chi sono i suoi genitori) parlando di egoismo o di cosa realizzabile solo grazie ai soldi. Sì, andatelo a dire a quelle persone che vogliono un fine vita dignitoso o poter porre fine ad una gravidanza, di certo non è gratis! L’unica cosa veramente importante è che Tobia possa avere nel suo giardino solo felicità e amore.

E’ sempre la stessa storia, è un circuito bigotto ed ipocrita che di volta in volta se la prende con quelle minoranze che richiedono solamente riconosciuti i propri diritti e tutele per poter tendere verso la loro felicità e trovare una loro armonia nel loro giardino, e che si emozionano giusto due secondi per le storie di Rosa Parks o come quella di Aylan, e di certo Aylan aspirava semplicemente ad un pezzo di terra libero e senza la guerra, ma questa è sempre un’altra storia.

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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