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L’Intervista de L’Indifferenziato a Giulio Cavalli, attore,scrittore e politico italiano.

Fare teatro civile, forse vorrebbe dire innanzitutto costruirsi una forma mentis “civile”. Che significa uscire dalle dinamiche quelle conosciute di tiritera di vita tiritera, per avvicinarsi, e seduti fermarsi per lo meno a chiedersi cosa sarebbe la cosa giusta, e quale sarebbe la parola giusta per raccontarla. Certo non è facile credere che i comportamenti e i rapporti cambino così marcatamente il corso della giustizia, che almeno per etimologia dovrebbe essere il sentiero del giusto. Io non so come se ne avvicinano i “grandi”. Anche perché ci sarebbe da rimanere il più zanni possibile, almeno per rispetto di noi stessi, certo la metamorfosi dell’impasto che aspetti che lieviti è così veloce che riconoscerla ogni volta che provi a riappoggiarci gli occhi è sempre più complicato. Teatrare è un dovere. Saperlo è un dovere” Giulio Cavalli.

Lo scrittore, attore e politico,Giulio Cavalli è il nostro graditissimo ospite per l’intervista del mese di Agosto. La ndrangheta, lo ha definito, uno “scassaminchia” e dall’aprile del 2009  vive sotto scorta. Il  3 agosto scorso il pentito Bonaventura  ha esposto dettagliatamente  agli inquirenti il piano dei mafiosi per ucciderlo. Dopo queste gravissime dichiarazioni è partita la campagna “Un tweet per Giulio” che ha visto come firmatari, tra gli altri, anche il Presidente della Camera, Piero Grasso, Sonia Alfano e Nichi Vendola. L’ Associazione Culturale L’Indifferenziato,ovviamente, esprime solidarietà e vicinanza ricordando che in  un Paese come il nostro,dove i malfattori vengono osannati e dove il metodo mafioso diventa virtù,  persone di tale caratura morale e culturale sono una guida  per chi crede ancora in una società migliore.

Giulio Cavalli, nasce a Milano nel 1977. Nel 2001 fonda la Bottega dei onda a Lodi nel 2001 la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali.  Nel 2006  arriva la ribalta con lo spettacolo Kabum..come un paio di impossibilità! – spettacolo sulla Resistenza in Italia.  Sempre nel 2006  mette in scena (Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers, giullarata in occasione del quinto anniversario della morte di Carlo Giuliani,  e Linate 8 ottobre 2001, monologo sull’incidente aereo in cui persero la vita 118 persone.

Giulio Cavalli

Nel settembre del 2007 da vita allo spettacolo  Bambini a dondolo, dramma sul turismo sessuale infantile, ospitato nei mesi di ottobre e novembre al Teatro Ambra Jovinelli di Roma e al Teatro Elicantropo di Napoli. Nel 2008 Il 27 marzo 2008 è stata presentata al Teatro alle Vigne di Lodi l’anteprima di Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi, coprodotto dal comune di Lodi e dal comune di Gela, con collaborazioni importanti come quella della casa memoria “Felicia e Peppino Impastato” ed il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”.

Nell’ottobre del  2009  debutta a Milano, A cento Passi dal Duomo: “una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia”.  L’ultimo libro, Nomi, cognomi e infami è stato presentato nel dicembre 2009 nell’ambito del festival Teatri della Legalità (progetto della Regione Campania), un spettacolo che narra di storie di mafia, camorra, soprusi e ingiustizie ma anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli uomini d’onore.

Nel dicembre 2009 è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che gli ha portato la propria solidarietà per la vita sottoscorta a causa delle minacce ricevute da cosche mafiose. Nel gennaio 2010 è stato premiato a Catania con il premio PIPPO FAVA dedicato al giornalista scomparso. Sempre in gennaio è diventato cittadino onorario del Comune di Tavazzano con Villavesco per il suo impegno per la legalità. Il 26 gennaio 2010 ha ricevuto nella sala del Consiglio Provinciale di Milano il premio CAMPIONE DELLA CULTURA dell’anno.

La crisi che stiamo vivendo è soprattutto culturale. Lo sentiamo ripetere da anni, l’abbiamo letto benissimo tra le pagine di Pasolini, lo manifestiamo spesso nelle piazze o nei convegni eppure non riusciamo a declinare l’indignazione in azione.

Per scaricare l’intervista basta cliccare sul file di seguito  Intervista GiulioCavalli

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Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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