Giovedì 21 Marzo 2013, si è svolto il Consiglio Comunale di San Giovanni Incarico davanti il sito della discarica di Cerreto. All’evento hanno partecipato anche il Sindaco di Colfelice Donfrancesco, l’ex consigliere regionale Annamaria Tedeschi, Fabrizio Di Cioccio del Comitato di Roccasecca, Alessandro Marcuccilli della giunta di Roccasecca , il Sindaco di Rocca D’Arce e Rocco Renzi, presidente del Comitato di San Cataldo. Erano presenti all’incontro, inoltre, i giornalisti locali e un piccolissimo numero di cittadini. Il Sindaco Dott. Antonio Salvati ha aperto il Consiglio ribadendo il suo impegno nella lotta contro i rifiuti di Roma, ricordando il ricorso al TAR che ha fatto insieme a Donfrancesco e il cui esito si saprà il 6 Luglio. Il Sindaco ha sollecitato le forze dell’ordine , il Prefetto , la Guardia di Finanza a fare più controlli sulla discarica di Cerreto, affermando che “ I delinquenti non siamo noi”. Il primo cittadino di San Giovanni Incarico ha poi messo in evidenza i problemi avuti nell’organizzare il Consiglio Comunale davanti la Mad e ha fatto presente quanto sia importante l’intervento dell’amministrazione regionale.
La parola è passata all’Onorevole Tedeschi la quale ha ricordato quanta poca trasparenza ci sia riguardo il funzionamento della discarica, che a suo avviso, non è solo un appoggio alla SAF, ma per il 50% è autorizzata a ricevere rifiuti da fuori provincia. Successivamente l’ex consigliere regionale Idv si è domandata in maniera retorica a cosa serve la discarica? Il suo punto di vista è chiarissimo: “Serve a far arricchire Lozza e la MAD SRL. È scandaloso! Un impianto privato, autorizzato da Storace. Non sappiamo chi viene a scaricare, perché l’impianto è ubicato qui e soprattutto perché la nostra Tarsu deve arricchire questa persona e questa società.
Alessandro Marcuccilli è intervenuto con due proposte. Ha invitato i sindaci a riunirsi e a riprendere in mano la gestione dei rifiuti sottolineando l’importanza di essere rappresentati dall’amministrazione regionale in particolare dai consiglieri Civita e Refrigeri.
Fabrizio Di Cioccio, ha fatto un breve excursus storico della discarica ricordando come nelle varie amministrazioni da Storace alla Polverini passando per Marrazzo, questa si sia estesa sempre di più, arrivando fino alle falde acquifere del Liri e del Melfa. Ha sottolineato, successivamente, il fatto che per fare questo impianto il proprietario ha scavalcato il normale iter burocratico, seppur nel 2002 , quando è stato aperto, non c’era emergenza rifiuti se non in alcune zone di Roma. Improvvisamente poi l’emergenza si estese in tutta la regione Lazio. Il rappresentante del Comitato di Roccasecca ha affermato che non esistono controlli , che è un impianto sempre aperto, che i rifiuti dovrebbero essere coperti, ma questo non accade per far produrre più biogas, così male odori e sostanze tossiche sono liberate nell’aria. Di Cioccio ha concluso l’intervento ricordando che i controlli dell’Istituto di epidemiologia hanno rilevato che l’acido solfidrico ha superato quello di Malagrotta e che l’aria è,quindi, contaminata da tale veleno aumentando il rischio di malattie per la popolazione.