Ritorna dopo un periodo di assenza, l’informazione dell’Indifferenziato sui consigli comunali. Ieri, domenica 6 gennaio, si è svolto a San Giovanni Incarico un consiglio straordinario avente come ordine del giorno l’opposizione netta al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti di Roma negli impianti di Colfelice, Roccasecca e San Vittore. Questa drammatica eventualità scaturisce dall’eventuale attuazione del decreto del ministro Clini con cui si vorrebbero smaltire i rifiuti di Roma nelle altre province del Lazio. All’incontro hanno partecipato anche i sindaci di Pontecorvo, Falvaterra, Colfelice, Roccadarce e alcuni assessori dei comuni limitrofi l’impianto.Erano presenti,inoltre, i rappresentanti delle associazioni locali, Renzi, Di Cioccio e Folcarelli, che da anni si battono per la tutela del territorio.
Aprendo il consiglio il Sindaco di San Giovanni Incarico, Dott. Antonio Salvati, ho sottolineato la pericolosità e la gravità della situazione e ha mostrato la sua indignazione per il comportamento vergognoso del governo. Successivamente ha sottolineato l’importanza di un’azione collettiva e corale basata sul concetto che i nostri impianti non possono ricevere altro materiale. La soluzione proposta dal Presidente dell’Unione di Comuni è basata su quattro punti:
- Opporsi e impugnare i decreti dal punto di vista legale.
- Coinvolgere tutti i Sindaci della Provincia nella protesta.
- Presa di posizione forte e decisa del Presidente della Provincia.
- Sindaci in strada con la fascia davanti gli impianti.
Il parere del Sindaco di Colfelice, Bernardo Donfrancesco, è altrettanto chiaro : bisogna fare una decisa opposizione al decreto, cercando di coinvolgere attivamente i poli maggiori di Sora e Cassino. Inoltre, suggerisce il primo cittadino di Colfelice, si potrebbero” minacciare” i politici pensando di giocare l’arma dell’astensione di massa alle prossime elezioni regionali. Il Sindaco di Rocca D’Arce, Rocco Pantanella, unendosi alla protesta ha dichiarato che se passa questa proposta la nostra provincia sarà inondata dai rifiuti. Ha esortato tutti i Consigli Comunali ad attivarsi e se il decreto sarà emanato, dovrà esserci una forte azione giudiziaria per contrastarlo. Il primo cittadino di Pontecorvo, Notaro, ha rimarcato l’importanza della creazione di un fronte comune ed ha manifestato una seria preoccupazione poiché il ministro Clini è intenzionato ad andare avanti. Nel suo discorso ha sottolineato come dalla Regione ci siano tagli indiscriminati sulla sanità e l’ambiente, tematiche importantissime, nella nostra Provincia. Concludendo l’intervento ha dichiarato che ” Noi Sindaci rappresentando un’istituzione abbiamo il dovere e la responsabilità di agire. Il Sindaco di Falvaterra, Lancia, è apparso deluso dalla politica nazionale e dai ministri Tecnici che con arroganza e spocchia non dovendo rispondere a nessuno vanno avanti per la loro strada. Per ostacolare la decisioni ha proposto barricate e azioni di protesta.
Ha preso parola anche Pasquale de Angelis,capogruppo di minoranza a San Giovanni Incarico, dichiarando l’importanza della sensibilizzazione dei cittadini verso il problema ed ha suggerito le dimissioni di tutti i Consigli Comunali, come gesto di protesta estrema.
http://www.teleuniverso.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5022:roccasecca-rifiuti-dalla-capitale-il-sindaco-scrive-al-ministro&catid=37:dalle-province&Itemid=132
http://www.ilmessaggero.it/frosinone/rifiuti_roma_sindaci_rivolta_ciociaria/notizie/242003.shtml
Clini ha dichiarato che chi si oppone al Decreto Roma fa vincere gli interessi della malavita organizzata e che non è necessario avviare un processo di consultazioni poiché vi è soltanto il problema di applicare la legge. Direi che la prima affermazione risulta davvero aberrante; la successiva, invece, la giudicherei abbastanza incoerente, dal momento che la legge sancisce due principi fondamentali in materia di gestione dei rifiuti, quali il principio di autosufficienza ed il principio di prossimità, che non verranno in alcun modo garantiti dislocando la gestione dei rifiuti romani a 100 km di distanza, in un ambito territoriale diverso da quello di origine. Ma in questi casi si sa che il fattore emergenziale consente di bypassare facilmente gli “impedimenti”, di qualsiasi natura essi siano.
al di là dei problemi di dislocamento dei rifiuti,delle norme e quant’altro sarei curioso di sapere quali e quanti interessi economici ci sono dietro,e nel caso sapere chi se ne avvantaggia.
sicuramento uno sarà lo stesso che ha concesso l’utilizzo dell’acqua, del comune di san Giovanni, all’impianto di colfelice…
… siamo alle solite solo in Italia la gestione dei rifiuti è affrontata con “l’emergenza”!!! .. quando si tratta di rifiuti viene sempre fuori la parola “emergenza”!! .. è VERGOGNOSO!!! .. a Roma lo sapevano che si produceva immondizia??? .. bene!! allora i ns governanti della regione Lazio a cosa hanno pensato finora?? .. ahh giusto erano indaffarati a studiare come “rubare” il ns denaro!! ..La situazione dell’impianto di Colfelice è già drammatica per tutto quello che sta causando nel ns comprensorio!! .. soprattutto per il fatto che è obsoleto e nessuno sta pensando di spenderci denaro per adeguarlo..figuriamoci se dobbiamo prenderci anche la “monnezza” della capitale!!