“L’esistenza che importanza ha? Io esisto al meglio che posso,
il passato fa parte del mio futuro e il presente è fuori controllo”.
La top di questa settimana per alcuni potrà sembrare una riproposizione sotto mentite spoglie del nostro precedente appuntamento sugli antieroi. Ci sono effettivamente delle analogie evidenti tra i protagonisti dei seguenti film e i cattivissimi della scorsa settimana; i borderline di cui parleremo oggi però sono realmente esistiti e hanno dato un contributo essenziale alla storia della musica, innescando (inconsapevolmente molto spesso), delle vere e proprie rivoluzioni culturali e di pensiero.
Questi film infatti oltre ad essere delle biografie più o meno romanzate su coloro che hanno dedicato una vita intera ad inseguire un sogno, un’ idea, hanno sfondi storici ben precisi, corrispondenti a culture e correnti musicali molto diverse.
Se in America il punk ha visto la sua origine come genere musicale, in Gran Bretagna grazie ai Sex Pistols e non solo, diviene una vera e propria cultura e ideologia.
Ci troviamo a Londra nel 1977 e Sid Viciuos bassista dei Sex Pistols, incontra Nancy con la quale inizierà una storia d’ amore intensa ma vissuta allo stremo. Le ambientazioni così sudice da sembrare grottesche e la bellissima interpretazione di Gary Oldman ne fanno un ottimo film.
Per il quarto posto ci spostiamo in California in piena rivoluzione sixties, dove nascono i The Doors a seguito dell’incontro tra Jim Morrison e Ray Manzarek. Figura leggendaria, il re lucertola viene descritto alla perfezione sottolineando enormemente la sua aura di poeta maledetto, simbolo dell’ inquietudine giovanile di quegl’ anni.
Torniamo di nuovo in Inghilterra ma stavolta atterriamo a Liverpool nel 1940. Il 9 ottobre nasce John Lennon e grazie a questo piacevolissimo film ripercorreremo la sua giovinezza pre-Beatles, il rapporto con le figure femminili della sua vita (la madre e la zia Mimi), e il suo primo approccio alla musica grazie alla scoperta del rock n’ roll. Sarà proprio la musica che lo aiuterà a superare le esperienze traumatiche della sua vita e farlo diventare il Lennon che tutti conosciamo.
La biografia di Johnny Cash si piazza al secondo posto, grazie alle interpretazioni magistrali di Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon e grazie a una ricostruzione fedele della vita del cantante, essendo tratta dai libri dello stesso Cash Man in Black e Cash: an autobiography. Siamo in Arkansas negli anni ’30 e Johnny conduce una vita semplice aiutando il padre nei campi insieme al suo fratellino minore, la cui morte prematura lo segnerà per sempre. Grazie al talento e alla sua passione per la musica arriverà al successo ma anche all’ amore.
Tutte le classifiche in generale sono molto personali e questa lo è ancora di più se si considera il discriminante musicale, ragion per cui credo sia doveroso giustificare la mia scelta finale. Nonostante l’ oggettività di alcuni elementi che fanno di Control un candidato indiscusso per il primo posto, ammetto di essere decisamente di parte e di aver amato questo film incondizionatamente.
In Inghilterra alla fine degli anni 70, precisamente dalla ceneri del punk, nascono i Joy Division; il regista e fotografo Anton Corbijn descrive la storia di Ian Curtis, morto suicida a 23 anni, come se fosse un’ istantanea, racchiudendo in ogni scena un’ emozione. I drammi e i limiti di Ian, un ragazzo dilaniato dalla confusione, dal successo e dalla malattia sono raccontati con concretezza, senza troppi sentimentalismi. Un film a mio avviso da vedere assolutamente anche per capire il fermento musicale di quegl’ anni e la nascita del post punk anni 80.
5. Sid & Nancy, di Alex Cox (1986)
4. The Doors, di Oliver Stone (1991)
3. Nowhere boy, di Sam Taylor- Wood (2010)
2. Quando l’ amore brucia l’ anima, di James Mangold (2005)
1. Control, di Anton Corbijn (2008)