Essendo impossibilitato a raggiungere il “loco”, ho osservato da “lontano” e ho messo insieme, a poco a poco, tutte le brevi notizie che mi giungevano riuscendo a farmi una buona idea di quello che stava accadendo nel mio paese. Quindi, tra bufale e notizie vere, sono andato sul social network per eccellenza per scambiare qualche parola con gli amici, ma soprattutto per capire le reazioni della piazza virtuale.
In quel preciso momento ho capito che gli eventi che stavano accadendo passavano in secondo piano, la mia attenzione era presa dai commenti e dagli stati che leggevo. Sono rimasto allibito e senza parole. Non interessava a nessuno sapere se i rifugiati avessero ragione o meno, se i motivi per i quali protestavano potevano essere giustificabili o meno (ovviamente in maniera categorica non è ammissibile la violenza), nel pomeriggio e nella serata facebook era il luogo dell‘insulto razziale libero. Gli immigrati in quanto tali non possono protestare. Forse da qualche parte sulla Costituzione ci deve essere scritto che chi ha un colore della pelle diverso dal bianco non può protestare in quanto è ospite. Non è passato a nessuno nella testa che queste persone sarebbero restate tranquillamente e beatamente nella loro terra se magari ci fossero state condizioni umani decenti e non guerre, persecuzioni, disastri ambientali. Improvvisamente mi sembrava di stare nel terzo reich: tornava prepotentemente nella testa di tutti il concetto di razza. Quasi quasi si rimpiangevano le SS e il mezzo uomo che si affacciava da Piazza Venezia. Molti si sentivano scorrere nelle vene l’italico sangue. é curioso poi che questo iper nazionalismo becero da due soldi appaia a corrente alternata: nessuno si lamenta quando le Istituzioni che dovrebbero rappresentare l’Italia vengono umiliate da politici da quattro soldi. Tutti i problemi della società venivano rappresentati da quei “rivoltosi” ingrati che non pagano neanche l’Imu!! Che diamine, Se proprio questi rifugiati non possono stare nella loro terra almeno stiano zitti perchè noi non abbiamo lavoro e paghiamo pure le tasse. I fortunati erano diventati loro che sono nullatenenti, mentre noi stavamo cosi male da dover pagare le tasse. Questi erano i discorsi che in maniera generale si carpivano dal mondo virtuale. Per un attimo ho pensato che lo spirito di Borghezio si fosse impossessato di facebook e immaginavo tutti in giro con il fazzoletto verde a prendere la sacra acqua della diga.
Tralasciando il contesto paesano, si può dire che all’italiano piace da matti troppo accusare gli altri di essere il Male. Pochi riflettono e pensano che noi italiani determinati lavori non vogliamo più farli perchè umili e troppo stancanti. Troppi dimenticano che molti extra comunitari vengono sfruttati come bestie dalle organizzazioni malavitose, per esempio nella raccolta degli ortaggi ( e non bisogna spostarsi più di tanto per osservare questo fenomeno). Piace, in generale, sparare sentenze sulla “pelle” degli altri, dimenticando che siamo un popolo di emigrati e in America abbiamo dato vita alla Mafia più sanguinaria del mondo. Indubbiamente avvengono episodi di violenza (ampiamente sfruttati dai media) che hanno come protagonisti extra-comunitari: in questi casi si è soliti non considerare la singola persona come criminale e colpevole dell’accaduto, in quel caso diventa colpevole un popolo intero. Ovviamente, per coerenza ci offendiamo se ci chiamano italiani- mafiosi, scordandoci che il razzismo è un boomerang che prima o poi ci torna indietro. Tra l’altro l’ultima grande rivolta contro la Camorra è stata fatta proprio da Nigeriani stufi di condividere il territorio che gli ospitava con la Camorra.
Tornando alle storie che ci riguardano da vicino non so e non posso dire se avessero ragione a protestare ( anche perchè questo non spetta a nessuno giudicarlo, ma solamente alle autorità competenti). Mi auguro che la situazione sia trattata con tutta le disposizioni legislative umanitarie del caso, non illudendo nessuno e non dimenticando le sofferenze patite dai nostri ospiti nei paesi d’origine.Per quanto riguarda il razzismo, made in Sgi, rappresenta lo specchio di una situazione culturale drammatica.
“Abbiamo imparato a volare come uccelli, a nuotare come pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli. ” Martin Luter King
L’insulto libero,soprattutto se gratuito è sbagliato verso CHIUNQUE.A me non piace l’ideologia di difendere i così detti furasctier,perchè è proprio questo modo di fare che sottolinea una diversità razziale.Siamo tutti uguali o no?Se si limitiamo il vittimismo come prima cosa.
Penso anche che ognuno,pur sbagliando ,rimane comunque libero di pensarla come meglio crede e di esprimersi allo stesso modo assumendosi le dovute responsabilità.
L’italiano è mafioso?Bèh,io me ne sbatto.Io so di non esserlo e questa nomea non mi tocca.
Qui il problema è un altro.Da cosa è partito tutto ciò?E’ davvero lecita tale protesta e tale reazione in un municipio che ospita?
Io in merito ne so poco,ma se le cose stanno come ho letto allora dico che a una certa il vaffanculo è…catartico.
Il senso di questo articolo non voleva essere sulle motivazioni di tale protesta. Ripeto io non so se i rifugiati avessero ragione o meno e non spetta a nessuno giudicare questo. Tale situazione, per me, è passato in secondo piano leggendo tutto quello che stava succedendo su face. Non ho sentito nessuno domandarsi, come è stato fatto nel commento, è lecita tale protesta? A priori era sbagliata… Qui c’è il problema. é ovvio che se le ragioni per cui si protestava non sono valide e giustificabili perchè le norme di legge sono state rispettate, la protesta è stata sbagliata. Questo però non giustifica assolutamente tali insulti.
non avendo un account fb posso soltanto immaginare la portata degli insulti di cui parli, anche se molto spesso la realtà supera l’immaginazione…
non credo però che razzismo e xenofobia siano così diffusi (per lo meno non più di quello determinato dalla frattura nord-sud italia), mentre purtroppo domina ancora tanta ipocrisia sull’argomento; nello stesso tempo non credo che solo le autorità competenti abbiano il diritto di conoscere i fatti (inerenti il lavoro della pubblica amministrazione) e giudicarli.
gli insulti di questo tipo si sviluppano anche a causa dell’ignoranza (nel senso di ignorare) generata dalla mancanza di chiarezza delle azioni politico-amministrative dei governanti, dalla difficoltà a comprendere e conoscere i retroscena di tali vicende.
trasparenza un corno!
ieri mi ponevo proprio questo quesito, come posso farmi un’idea della situazione reale senza sapere, in primo luogo, se quelle rivendicazioni siano davvero legittime?
non è un comportamento civile quello di coloro che aggrediscono, a priori e in modo indiscriminato, il popolo dei rifugiati/profughi, solo perchè schierati dalla parte del Presidente dell’Unione di Comuni o perchè si tratta di stranieri quindi perchè non li rimandate a casa?!; non è altrettanto corretto difendere e santificare, a priori, i rifugiati/profughi solo perchè siamo nemici del Presidente dell’Unione oppure abbiamo semplicemente paura di essere considerati razzisti e/o bruciare all’inferno.
questo atteggiamento è disgustoso.
l’ideale sarebbe trovarsi nelle condizioni di mandare a quel paese uno straniero con lo stesso spirito (senza sensi di colpa) con cui si manda a quel paese un connazionale, o meglio ancora, un fratello o una sorella, per questo si dice liberté, égalité, fraternité!
scherzi a parte, il razzismo di cui parli nell’articolo certamente non è ideologico, è solo uno strumento come un altro per colmare il vuoto cosmico creatosi dall’assenza di argomentazioni più convincenti.
non lo terrei in considerazione più del contenuto delle interviste di Vox Populi mandate in onda su Teleuniverso.