Vi è mai capitato di vedere un film che per la presenza di alcuni elementi astratti e surreali vi ha provocato un senso di smarrimento e di inquietudine? Se sì, allora avete visto un “Weird”. Weird vuol dire bizzarro, ed è un attributo con cui si intende un’opera cinematografica solitamente horror o di fantascienza, dove la narrazione e la rappresentazione dei personaggi non avviene come ce l’aspetteremmo. Il Weird è quel film che volontariamente o involontariamente, con un moto iconoclastico, rompe la rete delle regole “ortodosse” cinematografiche e di rappresentazione artistica tipica della maggior parte dei film, in più si crea una frattura fra sé, il modo in cui si autorappresenta, ed il sistema di valori-percezioni-simboli della realtà dello spettatore.
Ciò che viene messo in risalto è il lato emotivo-sentimentale, mostrandone non soltanto le azioni, ma soprattutto i pensieri, i tormenti interiori e le introspezioni piuttosto che il soggetto stesso. Molti elementi sono riconducibili all’espressionismo, come ad esempio uno dei film più importanti di questo filone, “Begotten” di E. Elias Merhige del 1991, e dove c’è un’attenta rappresentazione visivo/sonora che rimanda a concetti ulteriori.
Quindi Weird non è un’etichetta che identifica alcuni film piuttosto che altri, ma il termine viene usato quando nella storia, nell’intreccio emerge uno svolgimento dei fatti temporalmente stravolti, personaggi insoliti ed apparentemente fuori contesto, luoghi difficilmente localizzabili, elementi onirici non distinguibili dal reale svolgimento dei fatti, allucinazioni, ecc..
Molto spesso accade che alcuni film che non hanno trovano riscontro nel Mainstream, vengano bollati indebitamente come Weird. Autorevoli registi spesso hanno fatto uso di questi elementi bizzarri, come David Cronenberg (Videodrome, eXistenZ), David Lynch (Strade perdute, Mulholland Drive, Inland Empire – L’impero della mente) e Shinya Tsukamoto (Le avventure del ragazzo del palo elettrico, Tetsuo).
Ecco una scena di “Strade perdute” del 1996 del genio che corrisponde a David Lynch.
Spulciando in giro su internet c’è anche una lista di film “Weird”. Eccola:
- Arancia meccanica (A Clockwork Orange) di Stanley Kubrick (1971)
- Begotten di E. Elias Merhige (1991)
- Brand Upon the Brain! A Remembrance in 12 Chapters di Guy Maddin (2006)
- Brazil di Terry Gilliam (1985)
- Canzoni del secondo piano (Songs from the Second Floor) di Roy Andersson (2000)
- Cuore selvaggio (Wild at Heart) di David Lynch (1990)
- Delicatessen di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro (1991)
- Donnie Darko di Richard Kelly (2001)
- Eraserhead di David Lynch (1977)
- Essere John Malkovich (Being John Malkovich) di Spike Jonze (1999)
- Fantasie di una tredicenne (Valerie a týden divu) di Jaromil Jires (1970)
- Fantasy Mission Force di Chu Yin-Ping (1982)
- Hélas pour moi – Peggio per me di Jean-Luc Godard(1993)
- Il bandito delle ore undici (Pierrot le Fou) di Jean-Luc Godard (1965)
- Il fascino discreto della borghesia (Le charme discret de la bourgeoisie) di Luis Buñuel (1972)
- Il pasto nudo (Naked Lunch) di David Cronenberg (1991)
- Il teorema del delirio (Pi) Darren Aronofsky (1998)
- Il valzer del pesce freccia (Arizona Dream) di Emir Kusturica (1993)
- Inland Empire – L’impero della mente di David Lynch (2006)
- La montagna sacra (La montaña sagrada) di Alejandro Jodorowsky (1973)
- La via lattea (La voie lactee) di Luis Buñuel (1969)
- L’ora del lupo (Vargtimmen) di Ingmar Bergman (1968)
- Lo zoo di Venere (A Zed & Two Noughts ) (1986)
- Luna Nera (Black Moon) di Louis Malle (1975)
- Mulholland Drive (Mulholland Dr.) di David Lynch (2001)
- Possession di Andrzej Zulawski (1981)
- Santa Sangre di Alejandro Jodorowsky (1989)
- Strade Perdute (Lost Highway) di David Lynch (1997)
- Synecdoche, New York di Charlie Kaufman (2008)
- Tales from the Gimli Hospital di Guy Maddin (1988)
- The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman (1975)
- The Saddest Music in the World di Guy Maddin (2003)
- Un chien andalou – Un cane andaluso di Luis Buñuel (1929)
- Una storia americana (Made in U.S.A.) di Jean-Luc Godard (1966)
- Videodrome di David Cronenberg (1983)
- Waking Life di Richard Linklater (2001)
- Week-end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica di Jean-Luc Godard (1967)
Per chi ha voglia di un bel film, che non sia il solito e scontato cinepanettone, c’è da sbizzarrirsi con l’elenco sopracitato. Buona visione.
Fonti:
http://www.exxagon.it/Rextricted-generi®ole.htm
http://www.listal.com/list/best-weird-movies