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Viaggio nel “Romanzo Criminale”- le origini della banda della magliana

Questo è l’inizio di un lungo e complicato viaggio in una vera e propria holding politico-criminale. Tutto ha inizio a Roma alla fine degli anni ’70,  gli anni di piombo ma anche gli anni d’oro per la Capitale. In queste pagine cercheremo in modo approfondito con numerosi articoli di ripercorrere l’incredibile storia della Banda Della Magliana, che per la sua particolarità e incredibilità può essere definita, come ha fatto lo scrittore Giancarlo de Cataldo, un vero e proprio “Romanzo Criminale”. Come spesso accade in questi casi, ci si trova di fronte ad un enorme buco nero: questa è una storia fatta da personaggi sanguinari ma con  nomi familiari, “De Borgata” precisamente. Sono violenti e anche molto misteriosi, tant’è che se si indaga sul Caso Moro, l’omicidio Pecorelli, i depistaggi sulla strage di Bologna, il Caso Calvi e  la P2 di Licio Gelli si troverà sempre un sottile filo rosso che ci porterà nelle borgate della capitale.


LE ORIGINI DELLA BANDA DELLA MAGLIANA

” A Regina Coeli c’è un gradino, chi non lo sale non è romano, non è trasteverino”.

Partiamo proprio da Trastevere, in quel quartiere c’è un giovane Franco Giuseppucci, detto “Er Fornaretto” perchè suo padre ha un forno, ma il giovane Franco ha hobby e passioni diverse e molto più pericolose: è letteralmente malato del gioco d’azzardo e per “puntare” ci servono i soldi. Come recita il detto non è difficile, in quel periodo, a Trastevere fare amicizie pericolose e cosi “Er Fornaretto” diventa un piccolo criminale di quartiere. Giuseppucci trasportava e teneva le armi per conto di altri criminali, un giorno, il caso volle, che mentre prendeva un caffe, dei rapinatori rubarono il suo Volksvagen Maggiolone, con dentro tutte le armi. Le armi appartenevano a Enrico De Pedis,  detto Renatino. Anche De Pedis non ha molta voglia di lavorare, ma al contrario, ama la bella vita nelle notti romane e anche per fare questo c’è bisogno di denaro. Renatino decide di procurarseli specializzandosi nelle rapine. Giuseppucci riesce a rintracciare i malavitosi che avevano rubato le sue armi, sono un gruppo di giovani che vive e agisce nella zona della Magliana. In quegli anni la Magliana non esiste, è un insieme di canneti mischiati con il niente. Tutto il quartiere verrà costruito proprio in quel periodo.

Banda Della Magliana-i Componenti

A questo punto Er Fornaretto ha un idea, e va a parlare con quelli della Magliana proprio a casa loro. Ad ascoltarlo ci sono L’Accattone, ovvero Antonio Mancini e il leader Maurizio Abbatino, detto Crispino. Crispino è un vent’enne ma lo conoscono tutti perchè è un noto rapinatore, contraddistinto da una freddezza glaciale durante i suoi colpi. Giuseppucci propone a Mancini e Abbatino anche a nome del suo amico De Pedis di mettersi insieme e creare un unica banda che deve avere il controllo su Roma. Controllo della droga, controllo delle scommesse, insomma controllo generale della malavita ma soprattutto del territorio romano. La banda, in poche parole, vuole fare a Roma quello che ha fatto La Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo in Campania. Il piccolo nucleo operativo contatta anche altri criminali romani della zona come Marcello Colafigli, detto Marcellone, Edoardo Toscano, detto l’operaietto, e Claudio Sicilia detto il Vesuviano. In questo modo casuale, nella terra di nessuno della Magliana, nasce la Banda più potente che abbia mai operato nella Capitale, nasce così la Banda della Magliana.

 

Fonti: Carlo Lucarelli- Blu Notte La banda della Magliana, www.misterid’italia.it, wikipedia.

 

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

un Commento

  1. loscemodelvillaggio
    loscemodelvillaggio

    Storia affascinante quanto macabra ed enigmatica.
    Comunque nella foto tratta dalla serie tv ce manca er Libano.

    “la madama ancora ce sta a cercà”

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