“Quando raggiungo piazza Politeama vedo gli emo: pierrot post-punk, abitanti di Gotham City, reminiscenze, tra sguardo e capelli, del Corvo Brandon Lee – un occhio coperto dalla frangia asimmetrica, l’altro libero e in affaticamento diottrico cerchiato con la matita nera, in alcuni segnato da una raggiera di trattini esclamativi a rimarcare che l’organo visivo sopravvissuto è in continuo malinconico stupore. Indossano cravattine a quadretti bianchi e neri su camicie a maniche corte viola o bordeaux, pantaloni aderenti e le Converse di vari colori; uno di loro ha delle manette al collo e altro metallo cromato in vita”.
Tratto da Spaesamento, di Giorgio Vasta, edito da Laterza nel 2010.
Questo estratto è solo un piccolo saggio della scrittura di Giorgio Vasta, autore di Spaesamento, secondo libro dopo Il Tempo materiale, uscito per Minimum Fax nel 2008. La descrizione degli emo, oltre a fotografare un esemplare della moderna fauna urbana, è indicativa del suo stile. Lo scrittore palermitano fa uso di una prosa complicata per ridisegnare l’ambiente in cui vive, il suo sguardo ci restituisce una realtà diversa, e ciò che a prima vista ci appare semplice, scontato, diviene improvvisamente complesso.
Scrittore di grande erudizione, Vasta sfoggia una maestria fuori dal comune soprattutto nelle descrizioni, e Spaesamento è pieno di minuziose dissezioni di una realtà osservata al microscopio, con sguardo ossessivo. Tre giorni a Palermo, città natale dell’autore, riempiono le pagine di questo libro e la mente del lettore di parole spesso difficili, inusuali, tuttavia potenti, esatte. Tre giorni in cui lo scrittore, osservando la città, “carotando” la sua realtà, ne scruta attentamente gli abitanti, prende coscienza dei cambiamenti, della perdita d’identità di Palermo e dell’Italia intera, un paese “spaesato” in cui il fantasma di Berlusconi – e la semplificazione del reale che il termine porta dentro di sé – pervade ogni cosa: il linguaggio, l’immaginario collettivo, i discorsi da bar; Vasta tenta di descrivere la parte per il tutto, sezionare una cellula del tessuto Italia, un paese rassegnato, senza rabbia, un’operazione “a somma zero”.
La lettura di Spaesamento lascia addosso sensazioni claustrofobiche, impotenza e ineluttabilità. Maneggiare con cura.
Fra