Estate. Sole. Caldo. Afa. Sete. Sudore. Bestemmie. Come fare per scappare dal caldo, per non sentirsi giù con il corpo e con la mente in questi giorni di temperature torride? In un piccolo paese di origine medievale, tra le colline ciociare, la soluzione esiste. Certo si va al mare, in piscina, si cerca di non uscire nelle ore più calde della giornata, si prova a mangiare tanta frutta, qualche gelato, qualche granita. Metodi civili da sempre propagandati da medici e salutisti. Ma qui da noi il modo più popolare per sfuggire all’asfissiante calura e tenere a bada la sete, tentando di rinfrescare il corpo (ma non troppo la mente) è bere BIRRA!
Piace a tutti. A chi più a chi meno. C’è chi trascorre giornate intere sotto l’ombrellone del bar con il bicchiere in mano (ovviamente non sempre lo stesso), chi si concede una birra solo in occasioni particolari, chi si gioca il bicchiere con una partita a carte o con la famosa “passatella”.
Ma conosciamola meglio questa straordinaria bevanda tanto amata da noi Sangiovannesi.
Bionda, rossa o scura, dolce o amara, leggera o più intensa,la Birrarisale al settimo millennio prima di Cristo. Per primi furono i Sumeri e poi gli Egizi a scoprirla, grazie alla fermentazione di acqua e farina. Il salto di qualità avviene durante il Medioevo quando, nei monasteri, si cominciò ad inserire tra gli ingredienti il luppolo. E dopo aver spopolato nei Paesi Nordicila Birraora è bevuta in tutto il mondo ed è entrata nelle abitudini alimentari quotidiane.
Quali sono le sue caratteristiche e quale è il suo consumo ideale? La Birra è ottenuta dalla fermentazione di cereali ( di solito orzo) mischiati con acqua, nella misura circa del 93%. Questa forte componente acquosa e la presenza di sali minerali la rendono dissetante, e il gusto gradevolmente amarognolo e la presenza di anidride carbonica spiegano perché è piacevolmente bevuta in estate.
La Birra contiene anche luppolo (che dà il gusto amarognolo), il malto d’orzo (dalla cui tostatura più o meno prolungata dipendono colore e qualità della bevanda) e lieviti naturali ( funghi unicellulari ricchi di vitamine e di enzimi) che trasformano gli zuccheri dei cereali in alcol e anidride carbonica. Ne esistono tante tipologie classificate ad esempio in base al tipo di fermentazione (Ale, Lager, Lambic) o in base al grado alcolico ( si va da birre leggere con 4 gradi a quelle più intense che arrivano ad avere anche più di 40 gradi). La Birra va considerata un alimento perché di fatto apporta calorie alla nostra dieta. Va detto però che ha un valore calorico contenuto: 200cc di birra chiara apportano 68 calorie, più o meno le stesse calorie di 200cc di succo di arancia e meno di un bicchiere di vino (94 calorie). La Birra, inoltre, contiene una certa dose di sostanze nutritive. Non contiene grassi, è ricca di potassio e magnesio ed è povera di sodio ( per questo è molto diuretica). Malto, luppolo e lieviti apportano piccole quantità di carboidrati e malto destrine, e sono inoltre fonte di aminoacidi liberi, vitamine B6 e B12 e polifenoli, dal prezioso potere antiossidante.
Per assaporare pienamente tutte le sfumature che una buona birra possiede è necessario fare attenzione a alcuni dettagli apparentemente insignificanti.
Deve essere servita in bicchieri rigorosamente di vetro dalla forma adatta alla tipologia di birra (ad esempio le lager e le pils, non hanno profumi decisi e devono essere servite in un bicchiere stretto e slanciato, per ridurre al minimo il contatto con l’aria e la dispersione dell’aroma; le birre al alta fermentazione, come le ale, le trappiste e le stout, sviluppano invece aromi più decisi delle altre e richiedono perciò bicchieri dai bordi leggermente svasati). Il bicchiere va bagnato con acqua fredda per abbassarne la temperatura e consentire un migliore scorrimento della birra lungo le pareti e una corretta formazione della schiuma. Un bicchiere di birra deve avere almeno due dita di schiuma e il bicchiere va tenuto sempre inclinato per evitare che, mentre si versa la bevanda, se ne sviluppi troppa. Una buona spillatura, inoltre, fa si che l’anidride carbonica che si sviluppa durante la fermentazione rimane “imprigionata” nella schiuma e non c’è timore chela Birra gonfi lo stomaco.
La Birra non va mai bevuta troppo fredda ( non solo per evitare sgradite congestioni) ma la temperatura ideale è tanto più alta quanto più la birra è corposa e alcolica (la Nastrodi Gianni è ottima a 5-6 gradi).
In conclusione, la birra possiede una sacco di caratteristiche positive: è fatta con ingredienti semplici e naturali; si accosta facilmente a tutti i cibi; contiene elementi nutritivi utili; ha un modesto contenuto calorico. Non si deve dimenticare, però, che è pur sempre una bevanda alcolica da bere quindi in modo responsabile e moderato.
Una birra da 40 gradi???
E si. Anch’io sono rimasto un pò sorpreso. Ce ne sono un paio intorno ai 40 gradi ma gli scozzesi della Brewdog hanno superato ogni record della birra più alcolica del mondo producendo la loro nuova birra intitolata “The End of History” che segna 55% in percentuale di Alcol.
Da provare…ihhihihihi
sta scozia sta proprio avanti!!!