Nome: Nitto Francesco
Cognome: Palma
Nato: 3 Marzo 1950
Luogo di nascita: Roma
Lavoro: Magistrato e politico, dal 27 luglio 2011 nuovo ministro della giustizia
Ruoli ricoperti: Sottosegretario al ministero dell’Interno; sostituto procuratore della Repubblica di Roma fino al 1993; più volte di sostituto procuratore nazionale Antimafia
Segni Particolari: Berlusconiano di ferro (le agenzie, in oltre 10 anni tra i banchi del Parlamento, non hanno mai registrato una parola contraria a Silvio Berlusconi)
Le sue idee:
- Non credo possiate ritenere che l’indennità parlamentare, cioè l’indennità che sostanzialmente riguarda un deputato o un senatore, sia davvero esagerata rispetto, non so, agli emolumenti di un capo di dipartimento dell’amministrazione, di un amministratore delegato di un qualsiasi ente, di tante sacche della pubblica amministrazione che hanno retribuzioni di gran lunga superiori a quelle dei parlamentari. (dalla dichiarazione di voto al senato del 8 novembre 2007)
- Francesco Nitto Palma,ha depositato ieri sera il suo emendamento al testo base Boato sull’attuazione dell’articolo 68. Un testo che introduce il “modello spagnolo” versione Forza Italia: processi e termini sospesi per parlamentari in carica, giudici costituzionali e presidente della Repubblica fino fine del mandato. Con effetto retroattivo, escludendo solo alcuni reati gravissimi. Tutto, o quasi, come annunciato. (fonte: Repubblica 17-7-02)
- nel caso Imi-Sir/Lodo Mondadori, si è spinto fino a chiedere una commissione d’inchiesta sull’uso politico della magistratura e su Tangentopoli, per comprendere se fosse mirata «al perseguimento di obiettivi di natura politica o ideologica». Polemizzando con il «partito» degli Ingroia e degli Scarpinato, toghe politicizzate che vorrebbero poter «sciogliere perfino i governi nazionali» al tintinnare delle manette. O meglio, al «rumor di sciabole». (fonte: http://www.lettera43.it/politica/21913/ministro-ad-personam.htm)
- Radiare dall’albo i giornalisti che abbiano subito tre condanne. E un ‘no’, nel 2007, all’idea di dimezzare gli stipendi dei parlamentari. Perché «è un grave errore andare incontro alla demagogia dell’antipolitica». (fonte: http://www.lettera43.it/politica/21913/ministro-ad-personam.htm)
Ispe dixit: In politica non esistono tabù». Tranne uno. Berlusconi.