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Strega 2011. Trionfa “Storia della mia gente”

Vince la 65esima edizione del Premio Strega, riconoscimento che viene assegnato ogni anno al miglior libro italiano in concorso, con 138 voti, Edoardo Nesi con

“Storia della mia gente”, pubblicato da Bompiani.

La cinquina dei finalisti comprendeva tra gli altri, “L’energia del vuoto” di Bruno Arpaia, “La scoperta del mondo” di Luciana Castellina, Ternitti di Mario Desiati, e “La vita accanto” di Mariapia Veladiano. “Storia della mia gente” succede a libri come, “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano (2008), “Stabat Mater” di Tiziano Scarpa (2009) e “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi (2010). Lo stesso Pennacchi, in questa edizione, a capo della giuria ha incoronato il vincitore.

Nesi, in questa sorta di romanzo-saggio autobiografico ci narra della sua città natale, Prato, e del Nesi industriale. E’ l’evoluzione che in poco tempo ha subito la città toscana, dal grande boom del mercato tessile fino ai primi fallimenti, in primis della sua azienda e di altre centinaia.

Ormai in quel luogo a farla da padrone è anche la manodopera a basso costo con prevalenza di lavoratori asiatici. E proprio questa concorrenza provoca tra le sue righe, riflessioni e sentimenti contrastanti, oltre che la chiusura della fabbrica creata dai suoi bisnonni, che è l’emblema del fallimento, ma un fallimento di tutto. L’incapacità della gente, a vedere questo mutamento che stava accadendo nella Prato dei suoi anni, ma in tutta l’Italia stessa, a fallire è stata la «gente che in tutta la vita non ha fatto altro che lavorare». Nesi parlando del suo libro e del Premio Strega: “È un libro di resistenza. Sono onorato anche perché questo premio vale per tutte le persone che hanno perso il lavoro. Lo dedico a loro e a Prato, la mia città, un posto meraviglioso”.

Anche quest’anno non sono mancate le polemiche, ma  a vincere come sempre sono stati gli ottimi libri presentati in concorso, mantenendo ad un certo livello, la narrativa italiana, con quel fascino e quello smalto che ha caratterizzata il Premio Strega, sin dalla sua fondazione, il 1947.

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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