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Diez: l’Atlante dei numeri 10 – Il libro di Umberto Zimarri

Diez: l’Atlante dei numeri 10 – scritto da Umberto Zimarri e edito da Urbone Publishing – è un giro del mondo attraverso gli artisti del Pallone. Grazie alle vicende di calciatori dotati del più magico dei poteri, la fantasia, in un viaggio che tocca i cinque continenti, si raccontano goal e assist, povertà e rivoluzioni, passaggi e paesaggi, imprese e fallimenti, rivalità infinite e amicizie fraterne, storie personali e collettive. Ci sono solamente due semplici regole: un dieci per nazione e nessun giocatore in attività.

Non è una selezione dei giocatori più forti che hanno calcato gli stadi più famosi del mondo giocando con questo numero sulle spalle. Non è questo l’obiettivo. La domanda che bisogna porsi leggendo queste pagine è un’altra. Quante cose si possono raccontare attraverso il calcio e, nel caso specifico, grazie ai numeri 10?  Così, la classe di questi campioni diventa una sorta di lente di ingrandimento per far riaffiorare i ricordi sportivi, per farci riflettere sulla dimensione umana dell’atleta e sulle sue fragilità ma anche per contestualizzare le biografie personali con vicende storiche e sociali. La risultante di questi diversi fattori cambia da profilo a profilo. Si smontano false verità. Emergono in superficie vicende che con uno sguardo veloce e superficiale non sarebbero state colte. Si trovano le ragioni profonde di rivalità secolari o le origini di gesti tecnici.

Questo viaggio, denso di realismo magico, è alimentato dalla fantasia e dalla passione. Il numero 10, si sa, è il giocatore capace di riscaldare anche i cuori più freddi grazie al suo modo di toccare il pallone. Un modo prima di tutto di essere. Dieci lo si è prima di tutto nel Dna. “El Diez” manifesta sul campo il suo modo di essere e la sua visione del mondo. La passione è, invece, l’ingrediente che porta il gioco in un’altra dimensione e lo rende un concentrato delle emozioni e dei sentimenti che mantengono un uomo realmente vivo: amore, speranza, rabbia, gioia, dolore, allegria, odio.  Tutto in 90 minuti. Uno specchio che riflette ed amplifica il buono, il bello, il brutto e il cattivo. Una cartina tornasole.

Vincenzo Scifo, Hristo Stoichkov, Michael Laudrup, Zinedine Zidane, Lothar Matthaus, Paul Gascoigne, Roberto Baggio, Dejan Savicevic, Johan Cruijff, Manuel Rui Costa, Eduard Streltsov, Luisito Suarez, Juan Roman Riquelme, Victor Agustin Ugarte, Zico, Jorge Valdivia, Juan Alberto Schiaffino, Lakhdar Belloumi, Jay-Jay Okocha, Harry Kewell e Hidetoshi Nakata. Questi i protagonisti del racconto. In Appendice, Pelè e Maradona perché loro appartengono ad un mondo a parte. Una sorta di empireo platonico.

I contributi introduttivi sono stati realizzati da due giganti del giornalismo sportivo italiano: Riccardo Cucchi e Carlo Pizzigoni. Sempre in apertura, un omaggio al mai dimenticato Fabio Zonfrilli, coetaneo dell’autore, suo compagno di squadra e di scuola, tragicamente scomparso a causa di un’incidente stradale. Eternamente, il numero 10 della provincia di Frosinone.

Il percorso, che resta sempre la maggiore ricompensa, ci sottolinea marcatamente ed in maniera evidente, la lezione più importante: la necessità del diritto di sognare. Quello che per Eduardo Galeano era l’unico diritto capace di far morire di sete tutti gli altri.  Lo si può fare tramite lo sport che non è un mondo a parte ma una parte significativa del mondo.

DIEZ: L’ATLANTE DEI NUMERI 10 – LA PRESENTAZIONE A SAN GIOVANNI INCARICO

La prima presentazione del libro è prevista per domenica 17 dicembre, alle ore 18:00, a San Giovanni Incarico, presso la Biblioteca Comunale. L’organizzazione è stata curata dall’Associazione Culturale L’Indifferenziato, dall’Asd Amatori Calcio San Giovanni Incarico e dal network social “Garra & Fantasia”, con il patrocinio del Comune di San Giovanni Incarico.

Di Seguito la locandina dell’evento

Locandina Evento Presentazione “Diez: l’Atlante dei Numeri 10”

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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