Il primo vincitore delle elezioni Regionali in Sicilia è stato già presentato sul L’Indifferenziato: è l’astensione, infatti in questa tornata elettorale si sono recati alla urne solamente il 47,42 % degli aventi diritto. Quando vince l’astensione è la politica che perde.
Al clima generale di sfiducia verso i partiti e verso la politica si è aggiunto il fatto che la classe dirigente dell’Isola è stata disastrosa: gli ultimi due governatori della Sicilia, Lombardo e Cuffaro, hanno perso la poltrona del potere per problemi con la giustizia e con la mafia. Come la tradizione italica vuole, però, entrambi restano “attivi”: Totò Cuffaro si dice che continui a fare politica da Rebibbia, mentre Lombardo si è insediato indirettamente nelle liste di Miccichè. Inoltre circa una trentina di indagati, imputati e condannati hanno ben pensato di candidarsi di nuovo. Dal punto di vista economico i costi della regione Sicilia sono enormi buchi neri e si è molto vicini al default della Regione. Tutto questo e molto altro hanno portato ad una sfiducia generale dei Siciliani. Più che sfiducia è stata una vera e propria nausea verso un determinato modus operandi.
Il secondo vincitore è il Movimento Cinque Stelle che diventa il primo partito dell’isola con il 14,70% dei voti. Ovviamente questo dato è strettamente collegato con i motivi elencati precedentemente. Probabilmente senza il candidato grillino l’astensione sarebbe stata addirittura maggiore. é una vittoria dell’antipolitica? Io non mi ritengo un elettore dei 5 stelle, però è indubbio che in Sicilia l’antipolitica sia stata quella che ha governato nel passato. Credo sia sbagliato demonizzare, come è stato fatto per molto tempo dai partiti tradizionali, quel Movimento. Ogni Movimento per sua natura è monotematico. La politica per fermare quest’ondata ha solo un azione da fare: riconoscere che questo sistema sia malato e che alcune cose vadano fatte subito. Non sto dicendo che bisogna copiare la demagogia che a volte si sente nelle parole del leader (esempio quotidiano non chiamateci onorevoli), però si sente senza ombra di dubbio il desiderio di RINNOVARE (non rottamare) i partiti. Non sto dicendo che basta comunicare, non sto dicendo che i Partiti non servono alla politica, non sto dicendo che parlare su un blog sia come governare. Sicuramente,però, non servono neanche questi enormi carrozzoni fatti da personaggi sempre pronti a saltare da una poltrona all’altra. Servono,invece, gli ideali, i progetti, la trasparenza, l’etica, la giustizia sociale. Se si continuerà in questo modo, la campagna elettorale del 2013 ai 5 stelle l’avranno fatta indirettamente e a loro insaputa, i vari Fiorito, Maurccio, Lusi, il Pdl, l’Udc e tutta l’allegra compagnia. La percentuale del Movimento di Grillo è direttamente proporzionale agli scandali e agli abusi dei partiti.
I due fatti descritti precendentemente sommati portano alla terza semplice conclusione: la Seconda Repubblica è finita definitivamente. Sommando il dato degli astenuti al voto di Cancellieri si supera il 60%. Implica che tutti i partiti “tradizionali” hanno raccolto meno del 40% dei voti complessivi. Per dare un livello al terremoto politico che si è verificato basti pensare che nel 2006 il Pdl aveva raccolto da solo il 38% dei voti.
Chi è, però, il presidente della Regione Sicilia? Il presidente della Regione Sicilia è Rosario Crocetta, sostenuto da Pd e Udc, che ha raccolto il 30,90 % dei voti. Il primo passo che dovrà compiere sarà quello di trovare una maggioranza stabile ed eticamente accettabile. Anche questa vittoria però è un fatto storico, in quanto tradizionalmente in Sicilia non è usuale trovare un candidato proveniente dal centrosinistra , dichiaratamente omosessuale, come numero 1 alla Regione. é altrettanto storico che diventi Presidente della Regione un candidato dichiaratamente antimafia. Arduo sarà il compito di trovare una maggioranza stabile e moralmente accettabile. Miccichè con i suoi uomini non rientrano in questa categoria per quanto mi riguarda. Inoltre un ultima considerazione, per raggiungere una vittoria a metà era davvero il caso di allearsi con lo stesso partito di Cuffaro e di Lombardo?
L’ultima considerazione riguarda quel che rimane del Pdl. Il partito si è sciolto nel corpo del Capo indiscusso e cosi in dieci anni si è passati dall’ 61 a 0 trascinati dal picciotto Dell’Utri ad un misero 12,5 %. Ora in quel che era il Partito dell’Amore è in atto una guerra interna senza esclusioni di colpi? A proposito ma la Mafia? L’ipotesi più probabile è che sia rimasta a guardare mandando un chiaro segnale a chi doveva capire. L’ultima volta che si è verificata una situazione simile è stato nel 1987: i voti della Democrazia Cristiana andarono al Psi di Martelli e Craxi. Dopo quell’elezioni fu ucciso Salvo Lima ed inizio l’epoca delle stragi. Speriamo sia solo una spiacevole coincidenza…